IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

L’importanza dell’arte nella collezione degli artisti di Terra d’Otranto della Banca Popolare Pugliese in esposizione al Must di Lecce

Vincenzo Ciardo Veduta del Ciolo

di Antonella Buttazzo

“Nel silenzio dell’assenza.

Sempre tu.

L’arte per vivere.

L’arte per ricordarci da dove veniamo.”

Ho deciso di aprire così, con questi miei semplicissimi versi, l’articolo dedicato alla mostra della Banca Popolare Pugliese, Gli artisti di terra d’Otranto tra Otto e Novecento che dal 25 marzo al 24 luglio, animerà le stanze del MUST di Lecce.

L’esposizione, curata da Lorenzo Madaro e Brizia Minerva, incarna nei suoi tratti di eterogeneità, l’arte delle personalità salentine di spicco del Novecento, evidenziando anche la sensibilità della Banca Popolare Pugliese nel suo lavoro di ricerca, presenza e valorizzazione locale.

Prima di procedere con la descrizione della mostra però, mi piacerebbe fare un preambolo sull’importanza della Banca, intesa come istituzione, in ambito culturale.

L’attività della Banca Popolare Pugliese e la mostra organizzata offrono un interessante spunto di riflessione sull’evoluzione del ruolo delle banche nel settore artistico ad ampio respiro e non solo territoriale.

Infatti, a partire dal Medioevo, seguendo la tradizione lasciataci dal politico romano Mecenate, col trascorrere dei secoli, banchieri, istituzioni pubbliche e private promossero le ricchezze artistiche a patrimonio universale, democratico e soprattutto fruibile.

Un ruolo di vitale importanza, posto ad assegnare per mezzo di una ricerca capillare una dignità storica, artistica e cultura alle personalità del proprio Paese di appartenenza.

Il Mecenatismo ‘’bancario’’, si è di certo evoluto, soprattutto nel Novecento. Periodo in cui i banchieri hanno investito in artisti e correnti (anche contemporanei) intervallandosi tra il richiamo al passato e un monito per il futuro, strizzando un occhio a quello sviluppo socio-economico che la cultura, in qualità di pilastro identitario di un Paese, potrebbe offrire.

È qui il punto esatto in cui trova un senso compiuto la mia apertura in versi: l’arte come ponte silenzioso che spinge alla vita tra un tempo trascorso e uno tutto da percorrere, futuro, nel quale alberga costantemente il seme del valore di ciò che è stato.

Dopo questa digressione, è doveroso tornare all’esposizione leccese della Banca Popolare Pugliese presso il MUST, che ha visto i curatori, Madaro e Minerva, impegnarsi nella certosina selezione di un cospicuo numero di opere, frutto di una ricognizione nelle filiali e nella sede centrale della banca.

Gaetano Martinez, Il pugile, gesso

Un percorso diviso in tre sezioni Corpi, Natura/Paesaggio e Luoghi che emoziona, ribadendo quei concetti di passato e futuro poco fa presentati, questa volta però incentrati su una Puglia ricca di profili, di paesaggi e di monumenti, ai quali gli artisti qui esposti hanno dedicato visioni e significati variegati.

Cosimo Sponziello, Salento… e memoria amica, olio su tela, 1992

Insomma, non resta che addentrarsi in questo mondo fatto di fascini orientali, geografie esistenziali, leghe cromatiche e materiche, geometrie e memorie per scoprire, riscoprire e riscoprirsi parte di un mnemonico ‘’dipinto’’ regionale con i propri luoghi e personalità.

Vincenzo Ciardo, Veduta del Ciolo, olio su tavola, 1912

La mostra proseguirà fino al 24 luglio, orari 10-19, chiuso il lunedì.

Informazioni e prenotazioni: tel.0832.241067, biglietteria@mustlecce.it.

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