Un messaggio dall’UNESCO
Nei momenti di crisi, la poesia è più necessaria che mai
Traduzione di Maria Celeste Agrimi
Messaggio di Audrey Azoulay,
Direttrice Generale dell’UNESCO,
In occasione della Giornata Mondiale della Poesia
21 marzo 2022
La musicalità delle parole, la vivacità delle immagini e l’incisività di una buona metrica conferiscono alla poesia un potere illimitato. Intesa come forma d’espressione intima, con cui siamo in grado di aprirci agli altri, essa arricchisce il dialogo favorendo il progresso umano. Inoltre, nei momenti difficili è più necessaria che mai.
Tutto ciò è particolarmente sentito dai popoli indigeni, le cui lingue e culture si vedono sempre più minacciate soprattutto dallo sviluppo industriale, i cambiamenti climatici e dai conflitti. Per queste comunità, la poesia svolge un ruolo fondamentale per conservare la diversità linguistica e culturale e nella preservazione della memoria.
Lo dimostra chiaramente l’opera della poetessa Joy Harjo, membro della nazione Mvskoke e laureata negli Stati Uniti. Il suo poema Break My Heart (Rompi il mio cuore) descrive il suo ritorno a Okfuskee, in Oklahoma, dove i suoi antenati furono rapiti violentemente e deportati verso l’Ovest, in virtù della Legge di Deportazione degli Indios del 1830. Si può leggere:
“Non si può opprimere la poesia
A colpi di regole o incatenarla a una scrivania […].
La storia ti troverà sempre e ti avvolgerà tra le sue mille braccia”.
Oggi, l’UNESCO mette in risalto la poesia indigena, per celebrare il ruolo strategico e unico che essa svolge nella lotta contro l’esclusione e l’ingiustizia, ma anche e soprattutto, nell’avvicinamento delle culture con uno spirito di solidarietà.
In questa Giornata, le Nazioni Unite celebrano anche l’inizio del Decennio Internazionale delle Lingue Indigene, diretto dall’UNESCO, per riaffermare il compromesso della comunità internazionale di appoggiare questi popoli nella protezione delle loro culture, conoscenze e diritti.
Per quanto riguarda gli sforzi compiuti per la salvaguardia delle tradizioni vive, l’UNESCO ha incluso varie forme poetiche nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità:
- I canti Hudhud delle Filippine;
- La tradizione orale Mapoyo del Venezuela;
- La Eshuva, preghiere cantate in lingua harakmbut del Perù;
- La Tradizione orale Koogere dell’Uganda.
Ogni forma di poesia è unica, ma allo stesso tempo riflette il carattere universale dell’esperienza umana e le nostre aspirazioni verso una creatività che oltrepassa ogni limite e frontiera.
È questo il potere della poesia.
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Qui di seguito, è disponibile il testo originale: