Verso il centenario della nascita di Papa Paolo Giovanni II
Di Pierfranco Bruni. Verso il centenario della nascita. Il Papa che rivoluzionò le civiltà e la chiesa e traghettò la storia verso la tradizione delle identità.
Un protagonista sulla scena del mondo che non ebbe timore come Benedetto XVI di dire sempre la verità cristiana. Il Cristo vero! La mia “avventura” con lui a Santo Domingo nella bellezza in Cristo risorto. Sconfisse le ideologie perché non credette mai che il cristianesimo fosse ideologia e tanto meno solo ideologia. Uno scrittore poeta e Papa. Come nella filosofia di Benedetto. Ereditò una passato tragico con Paolo VI che non seppe salvare Aldo Moro. Goovanni Paolo II seppe far cadere il comunismo e pose sl centro Dio e non l’uomo soltanto. Credette sempre nella Luce. 1920. 2005. Divenne Papa nel 1978. Anni terribili.
Ci insegnò l’umiltà e ci regalò quel “non aver paura” di cui tanto abbiamo bisogno. Scrissi, sotto suo dettato, il mio Canto di Requiem in aereo da Roma a Santo Dominho a Cuba. Era l’aprile del 2005. Non solo un Santo. Un grande uomo. Un grande vescovo. Un Papa unico che ci diede la voce della profezia della speranza e della consapevolezza della fede in Cristo e Maria.
La religiosità come antropologia dell’umanesimo è stata sempre al centro della sua teologia. Inizia il “mio” viaggio verso il suo centenario. Porrò la chiesa tra le mani della ontologia e scrisse la grande metafisica dell’anima. Il mio Canto di Requiem è una voce che porta i suoi echi i suoi simboli la sua temerarietà. Un uomo un poeta con i versi del 1939 un sacerdote. Il Papa di tutti! Di lui e Benedetto si ha sempre bisogno. I veri “sacerdoti” della Provvidenza e della i intelligenza ontologica.