“Il Critone” e la passione del sapere
Di Giorgio Mantovano
Era titolato “Passione del sapere” l’editoriale con cui Michele De Pietro, già Vice Presidente del Senato, nel secondo numero di quel periodico esprimeva, nel maggio 1956, le più vive felicitazioni per l’iniziativa di dare alle stampe una rivista,
” Il Critone“, a esclusivo vantaggio della cultura. “Io vorrei”, scriveva De Pietro, “che Il Critone divenisse il centro di attrazione di quanti – e specialmente giovani – magistrati e avvocati amino lo studio, e particolarmente le discipline giuridiche.
Ai quali vorrei dire: non basta l’esercizio quotidiano nelle aule giudiziarie: è già tanto, è molto: ma non è tutto. Occorre che predomini la passione del sapere perché si affermi il progresso, anche nelle scienze giuridiche”.Ed aggiungeva: ” Ecco, al momento giusto, ‘Il Critone’ il quale offrirà il mezzo di diffusione dei risultati, e sarà palestra degli indispensabili dibattiti. Oggi siamo tutti pervasi da un’ansia di rinnovamento.
A nessuno può sfuggire la necessità di secondarla. Con ciò non s’intende che gli antichi schemi debbano essere infranti, e tutto mutato. Al contrario; in tutte le scienze, e precisamente nella scienza giuridica, persiste alcunché di indistruttibile. Sono le fondamenta alle quali è prescritto il ‘noli me tangere’.
Ma l’edificio non può rimanere immutabile nella struttura (…)”.Dunque, chiosava: “Il Critone eserciti la sua funzione: sia propulsore di ogni idea che meriti l’attenzione degli studiosi e non risparmi la critica, ove occorra, anche se possa apparire irriverente- purché sia sincera- verso concezioni che sembrino intoccabili.
La stampa è stata e sarà sempre la migliore palestra, nel sapere e anche nel campo del diritto”.
Vi scrissero, con Michele De Pietro, Tommaso Santoro, Mario Luzi, Vittorio Pagano, Francesco Salvi, Oreste Macrì, Cesare Massa, Laura Rossi Berarducci, Jole Santoro, Alessandro Parroncchi, Aldo Limongelli, Lucio Campis, Carlo Mazzeo, Consalvo Mireil, Mario Farati, Franco Scrimieri, Enzo Paci, Francesco Pantaleo Gabrieli (che fu anche giudice della Corte Costituzionale), Giorgio Caproni, Pompeo Rainò, Mario Tortorella, Angelo Piraino Leto, Francesco Smiraglia, Giuseppe Sabatini, Antonio Caiulo, Antonio Miotto, Fedele Tramonte, Rina Durante, Carlo Betocchi, Lamberto Pignotti, Nicola Nacucchi, Angelo Orlando, Cesare Savoia, Alfonso Gatto, Piero Bigongiari, Giuseppe De Iudicibus, Carmine Cesare, Lino Suppressa, Franco Smiraglia, Vittorio Bodini, Luciano De Rosa, Libero De Libero, Cesare Taurino, Mario Adamo, Sergio Pautasso, Romano Bilenchi,
A Leone De Castris, Giovanni Bernardini, ed altri ancora. In quelle pagine dal raro fascino, curate dalla Sezione distrettuale di Lecce della “Association Internationale de Droit Pénal “, convissero magicamente, come mai era accaduto in passato, la filosofia, la scienza giuridica, l’arte e la letteratura.
I vari numeri sono raccolti, seppur in maniera incompleta, presso l’Emeroteca storica della “Biblioteca Provinciale “Nicola Bernardini” di Lecce.