Una chiacchierata sul libro di Eugenio Imbriani, “Poco prima del futuro. La cultura fra ibridi e attese”
Domani, 28 gennaio, a Novoli (Le), presso il Teatro Comunale, alle ore 20.00, Anna Rita Miglietta e Francesco Spadafora, parleranno dei temi toccati dal libro di Eugenio Imbriani, uscito recentemente, “Poco prima del futuro. La cultura fra ibridi e attese” (Bari, Progedit).
L’idea di avviare una riflessione sul tempo che chiamiamo futuro ha preso corpo nel prolungato periodo funestato dalla pandemia e dagli effetti della crisi climatica che avvertiamo da anni. Inevitabilmente questi pensieri si sono innestati con il fallimento dell’idea di un progresso benevolo e, alla fine, buono per tutti, che è stata una bandiera della modernità, e che invece ha prodotto insieme benessere e disuguaglianza, comodità ed eccessivo consumo delle risorse, interconnessione e restringimento degli spazi.
In questo contesto, il futuro è in parte scritto nei nostri comportamenti attuali a trascorsi, il pianeta stesso è in balia di quel che è già stato fatto. Il futuro anteriore è la condizione che il futuro si avveri, porta con sé incertezza, angoscia, ma anche un richiamo alla cura, all’attenzione, e un invito alla serietà.