28 ottobre: il Giorno del ‘No’ e lo Spirito di Resistenza del Popolo Greco
di Pompeo Maritati
La festa nazionale greca del 28 ottobre, conosciuta come il giorno del “No” o “Oxi Day” (Επέτειος του Όχι), è uno dei momenti più sentiti dal popolo greco e rappresenta un simbolo di resistenza, coraggio e unità nazionale. La commemorazione si radica in un evento storico del 1940, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, quando il primo ministro greco Ioannis Metaxas, alla richiesta di Benito Mussolini di permettere alle truppe italiane di attraversare il territorio greco per invaderlo senza resistenza, rispose con un netto “no”.
In realtà, le fonti storiche indicano che Metaxas abbia risposto in francese con la frase “Alors, c’est la guerre” (“Allora, è guerra”), ma l’espressione “no”, ossia “όχι” in greco, divenne il simbolo di questa risoluta opposizione all’invasione fascista e rimase impressa nella memoria collettiva del paese come simbolo di dignità e resistenza. La notte tra il 27 e il 28 ottobre, l’ambasciatore italiano Emanuele Grazzi consegnò a Metaxas un ultimatum del regime di Mussolini, nel quale si chiedeva alla Grecia di concedere il passaggio delle forze italiane o affrontare un’invasione immediata.
Con il rifiuto di Metaxas, le forze greche, pur essendo militarmente inferiori e meno organizzate rispetto agli invasori, combatterono con tenacia nelle montagne dell’Epiro e respinsero le truppe italiane. Fu una delle prime vittorie ottenute dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, dando un impulso morale in tutta Europa, in quanto dimostrò che le forze dell’Asse potevano essere fermate e che anche una piccola nazione come la Grecia era disposta a combattere per la propria libertà. Il coraggio del popolo greco ispirò diverse nazioni e fu lodato dagli Alleati, specialmente da Winston Churchill, il quale dichiarò che “i greci non combattono come eroi, ma gli eroi combattono come i greci”.
La resistenza della Grecia divenne un esempio di determinazione e sacrificio, anche se pagato a caro prezzo, poiché, nonostante il successo iniziale, la Germania intervenne a supporto dell’Italia nell’aprile del 1941 e la Grecia subì una dura occupazione. La ricorrenza del 28 ottobre divenne simbolo dell’opposizione all’occupazione straniera e della resistenza antifascista, celebrata per la prima volta ufficialmente nel 1944, subito dopo la liberazione dal dominio nazista. Ogni anno, questa data viene celebrata con orgoglio in tutta la Grecia e rappresenta un momento di raccoglimento nazionale, in cui i greci rendono omaggio ai caduti e alla loro lotta per la libertà.
Le celebrazioni includono parate militari e scolastiche, cerimonie religiose e commemorative e molte manifestazioni popolari che rafforzano il senso di identità e coesione. La festa è un momento in cui anche i più giovani riscoprono il significato della parola “no”, un monosillabo che incarna per i greci il rifiuto di qualsiasi imposizione straniera e il diritto all’autodeterminazione. Durante la mattinata del 28 ottobre, le città e i villaggi di tutta la Grecia sono decorati con bandiere nazionali. Le scuole organizzano cerimonie commemorative, con letture di poesie patriottiche, canzoni popolari e rievocazioni degli eventi del 1940. I bambini indossano spesso abiti tradizionali e prendono parte a cortei dove sventolano la bandiera greca, mentre i giovani delle scuole superiori e i cadetti militari sfilano nelle vie principali delle città, davanti alle autorità locali e ai rappresentanti governativi. Ad Atene, nel centro della città, le celebrazioni si concentrano intorno al monumento del Milite Ignoto, situato di fronte al Parlamento, dove si svolge una solenne cerimonia di deposizione di corone.
In questa occasione, alte cariche dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica e i rappresentanti delle forze armate, rendono omaggio ai caduti, mentre un senso di raccoglimento pervade i presenti e la nazione intera. Anche a Salonicco, la seconda città della Grecia, si tiene una grande parata militare, alla quale partecipano le principali unità delle forze armate, con dimostrazioni delle capacità e della prontezza delle truppe greche. In molte famiglie, il giorno del 28 ottobre è anche l’occasione per riflettere sulle difficoltà storiche vissute dal paese e sulla capacità del popolo greco di affrontare le avversità.
Il racconto di questo periodo di sacrificio e resistenza si tramanda di generazione in generazione, e molti anziani condividono con i più giovani storie di coraggio e solidarietà che riguardano i loro familiari o conoscenti coinvolti nei combattimenti dell’epoca. I media greci trasmettono documentari storici, interviste ai veterani, film e programmi speciali per ricordare gli eventi del 1940, permettendo a chi non ha vissuto direttamente quella fase storica di comprenderne l’importanza. Le canzoni patriottiche del periodo, composte per celebrare la lotta greca contro l’occupazione, riecheggiano per le strade e le piazze, contribuendo a creare un’atmosfera di rispetto e partecipazione emotiva. Uno degli aspetti più significativi della giornata è la visita ai monumenti e ai cimiteri dei caduti, dove i parenti e i cittadini depositano fiori in ricordo dei loro cari che persero la vita per difendere la patria.
Alcuni greci, soprattutto quelli delle generazioni più anziane, utilizzano questo giorno anche per riflettere sui valori dell’indipendenza e della sovranità nazionale, che hanno sempre rappresentato una parte essenziale dell’identità greca. Sebbene il mondo sia cambiato e molte delle sfide affrontate dalla Grecia siano diverse da quelle del passato, lo spirito del “no” continua a vivere come espressione della determinazione del popolo greco a preservare la propria libertà e dignità, contro qualsiasi minaccia esterna o interna. In questo senso, la celebrazione del 28 ottobre non riguarda soltanto la commemorazione di un evento storico, ma è un simbolo della resistenza contro l’oppressione e della fedeltà ai valori fondamentali di libertà, giustizia e autodeterminazione.
Questo giorno unisce i greci di tutto il mondo, creando un legame invisibile ma potente tra coloro che vivono in patria e la diaspora. Molti greci all’estero partecipano a celebrazioni organizzate dalle comunità locali, mantenendo viva la memoria di questo importante capitolo della storia greca e rafforzando il loro legame con le radici e la cultura del paese. Anche nei momenti di crisi economica e sociale che la Grecia ha attraversato negli ultimi decenni, il 28 ottobre è rimasto un punto di riferimento importante per riscoprire il significato della resistenza e della coesione nazionale.
La crisi economica del 2008-2015, che ha colpito duramente la Grecia, ha rievocato sentimenti di dignità e resilienza, e molti greci hanno trovato nel ricordo del “no” un modello per affrontare le difficoltà con determinazione. Tuttavia, la festa del 28 ottobre non è priva di dibattiti.
Le vignette sono state pubblicate sulla stampa greca, dopo il 28 ottobre del 1940