La favola del mago cattivo che si divertiva a trasformare gli animali in esseri umani
di Lunetta Milù
C’era una volta un mago cattivo che si divertiva a trasformare gli animali in esseri umani. Un giorno, mentre passeggiava per il bosco, vide un topolino che correva tra le foglie. Il mago lo prese in mano e gli disse:
“Ti trasformerò in un bel bambino, ma solo per un po’. Poi tornerai a essere un topo e nessuno ti vorrà più bene.”
E così fece. Il topolino si trasformò in un bambino biondo e sorridente, con due occhi azzurri e una pelle liscia. Il mago lo portò in un villaggio vicino e lo lasciò lì, dicendogli di divertirsi.
Il bambino, che si chiamava Leo, si sentì spaesato e confuso. Non sapeva cosa fare né dove andare. Si mise a vagare per le strade, cercando qualcuno che lo aiutasse. Ma tutti lo guardavano con sospetto o indifferenza. Nessuno gli parlava né gli sorrideva.
Leo si sentì solo e triste. Si chiese perché il mago lo avesse trasformato in un bambino, se poi nessuno lo voleva. Si chiese se sarebbe stato meglio rimanere un topo.
Ma poi, mentre camminava per il mercato, vide una bambina che gli fece battere il cuore. Era una bambina mora e graziosa, con due occhi verdi e una pelle abbronzata. Era vestita con un abito rosso e portava una coroncina di fiori sui capelli. Era la figlia del fioraio, che vendeva rose e garofani.
La bambina, che si chiamava Luna, vide Leo e gli sorrise. Gli si avvicinò e gli disse:
“Ciao, come ti chiami? Sei nuovo qui?”
Leo le rispose timidamente:
“Ciao, mi chiamo Leo. Sì, sono nuovo qui. Non conosco nessuno.”
Luna gli prese la mano e gli disse:
“Vieni con me, ti farò vedere il villaggio. Ti presenterò i miei amici. Ti farò divertire.”
Leo si sentì felice e al sicuro. Seguì Luna e la ringraziò con uno sguardo grato.
Da quel giorno, Leo e Luna divennero inseparabili. Crescevano insieme, giocavano insieme, studiavano insieme. Si raccontavano i loro sogni, le loro paure, le loro speranze. Si capivano al volo, si sostenevano a vicenda, si proteggevano dai pericoli.
Leo si dimenticò di essere stato un topo. Si sentì umano e amato. Luna fu la sua prima amica, la sua prima compagna, il suo primo amore.
Luna non sapeva che Leo era stato un topo. Lo amava per quello che era: un bambino dolce e gentile, un ragazzo coraggioso e leale, un uomo affascinante e generoso.
Ma il mago cattivo non aveva dimenticato Leo. Lo spiava da lontano, aspettando il momento giusto per rovinare la sua felicità. Un giorno, quando Leo aveva diciotto anni, il mago lo raggiunse mentre tornava a casa da scuola.
“Gli disse:
“Ciao Leo, ti ricordi di me? Sono il mago che ti ha trasformato in un bambino.”
Leo lo riconobbe e provò paura e rabbia.
“Cosa vuoi da me? Lasciami in pace!”
Il mago rise malignamente e disse:
“Voglio solo dirti che il tuo tempo è scaduto. Ti avevo detto che ti avrei trasformato in un bambino solo per un po’. Ora devi tornare a essere un topo.”
Leo non ci poteva credere.
“No! Non puoi fare questo! Io sono umano! Io amo Luna! Non mi puoi separare da lei!”
Il mago disse:
“Mi dispiace Leo, ma questa è la mia vendetta. Ti ho dato la possibilità di conoscere l’amore, ma ora te lo devo togliere. Così soffrirai come ho sofferto io quando mi hanno rifiutato.”
E così dicendo, pronunciò una formula magica e toccò Leo con la sua bacchetta.
Leo sentì un dolore lancinante e si accasciò a terra. Si trasformò in un topolino, con il pelo grigio e il naso rosa. Il mago lo prese in mano e lo portò via, ridendo diabolicamente.
Luna, che stava aspettando Leo a casa, si preoccupò quando non lo vide arrivare. Uscì a cercarlo, chiamandolo a gran voce. Ma non lo trovò da nessuna parte. Si mise a piangere, pensando che fosse successo qualcosa di grave.
Luna non sapeva che Leo era stato trasformato in un topo. Non sapeva che il mago lo aveva portato in una gabbia, in una torre oscura e isolata. Non sapeva che Leo era disperato e infelice.
Luna non si arrese. Continuò a cercare Leo, per anni e anni. Andò in giro per il mondo, seguendo ogni indizio, ogni speranza, ogni sospetto. Ma non lo trovò mai.
Luna si sentì sola e triste. Si chiese perché Leo l’avesse abbandonata, se poi la amava. Si chiese se fosse ancora vivo o se fosse morto.
Ma poi, un giorno, mentre passeggiava per il bosco, vide un topolino che le attirò l’attenzione. Era un topolino grigio e paffuto, con due occhi azzurri e una coda lunga. Era il topolino in cui si era trasformato Leo.
Il topolino la vide e le corse incontro. Le si fermò ai piedi e le disse:
“Ciao Luna, ti ricordi di me? Sono Leo, il tuo amore.”
Luna rimase senza parole. Non capiva come fosse possibile che un topo le parlasse. Non capiva come fosse possibile che quel topo fosse Leo.
Leo le raccontò tutto quello che era successo. Le raccontò del mago cattivo, della trasformazione, della gabbia, della fuga. Le raccontò del suo dolore, della sua nostalgia, della sua speranza.
Luna lo ascoltò con attenzione e commozione. Lo riconobbe nella sua voce, nel suo sguardo, nel suo cuore. Lo amava ancora, nonostante fosse un topo.
Luna lo prese in braccio e lo strinse al suo petto. Gli disse:
“Leo, sono felice di averti ritrovato. Ti ho cercato ovunque. Ti ho amato sempre.”
Leo le sorrise e le disse:
“Luna, sei la mia luce. Sei stata la mia forza. Sei il mio amore.”
Si baciarono teneramente e si scambiarono una promessa:
“Non ci lasceremo mai più.”
Ma il mago cattivo non aveva rinunciato a Leo. Lo cercava ancora, per riportarlo nella gabbia. Un giorno, li trovò nel bosco e li attaccò con la sua magia.
Leo e Luna si difesero come poterono, ma erano in svantaggio. Il mago era troppo potente e malvagio.
Ma poi, accadde qualcosa di incredibile. Mentre il mago stava per colpire Leo con la sua bacchetta, Luna si mise davanti a lui e lo protesse con il suo corpo.
Lei disse:
“Non ti permetterò di fare del male a Leo! Lui è il mio amore! Lui è la mia vita!”
E così dicendo, pronunciò una formula magica che non sapeva di conoscere:
“Amore vincit omnia!”
Un raggio di luce uscì dalle sue labbra e colpì il mago in pieno petto. Il mago urlò di dolore e cadde a terra, sconfitto.
Leo e Luna rimasero stupiti e felici. Si abbracciarono e si ringraziarono.
Ma poi, accadde qualcosa di ancora più incredibile. Mentre si abbracciavano, Leo sentì un calore nel suo corpo e si trasformò di nuovo in un uomo.
Lui disse:
“Luna! Mi hai salvato! Mi hai restituito la mia forma umana!”
Lei disse:
“Leo! Sei tornato! Sei bellissimo!”
Si guardarono negli occhi e videro il loro amore riflettersi l’uno nell’altra.
Si baciarono!