11-9-’45, il Generale Nicola Bellomo fucilato dagli Inglesi
di Nicola Zuccaro
L’11 settembre 1945 il Generale Nicola Bellomo viene fucilato da un plotone d’esecuzione composto da soldati inglesi presso il carcere di Nisida in provincia di Napoli.
Fu l’epilogo di un calvario giudizio che iniziò con il suo arresto avvenuto il 28 gennaio 1944 per essere stato accusato d’essere il responsabile dell’uccisione del Capitano Playne e del ferimento del Tenente Cooke. Secondo una ricostruzione della Giustizia militare britannica, che ribaltò quella inizialmente redatta dall’esercito italiano, il Generale Bellomo fu accusato di aver sparato nella notte del 30 novembre 1941 con una Colt Pocket (pistola in sua dotazione) in direzione dei 2 ufficiali inglesi che tentarono la fuga dal campo di prigionia di Torre Tresca ubicato alla periferia di Bari.
Sempre il 28 luglio di 75 anni fa, dopo una lunga camera di consiglio, la Corte marziale britannica emise la sentenza di condanna a morte per crimini di guerra e da eseguire tramite fucilazione. All’ex comandante del Presidio militare di Bari dal 15 gennaio 1941 (fu richiamato in servizio con il grado di Generale di Brigata per l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale) gli fu comunque concessa la possibilità di richiedere la grazia.
Rinunciò e terminò la sua esistenza, giustiziato dal piombo inglese, due anni dopo la liberazione di Bari dalle truppe naziste e della quale fu artefice il 9 settembre 1943.