𝐔𝐧𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐮𝐠𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚
di Maria Teresa Greco
𝖫𝖺 𝖢𝗈𝗆𝗆𝗂𝗌𝗌𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖤𝗎𝗋𝗈𝗉𝖾𝖺 , l’8 marzo 2022, ha proposto alcune 𝗇𝗈𝗋𝗆𝖾 𝗆𝗂𝗋𝖺𝗇𝗍𝗂 𝖺 𝖼𝗈𝗆𝖻𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝖾 𝗅𝖺 𝗏𝗂𝗈𝗅𝖾𝗇𝗓𝖺 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗋𝗈 𝗅𝖾 𝖽𝗈𝗇𝗇𝖾 𝖾 𝗅𝖺 𝗏𝗂𝗈𝗅𝖾𝗇𝗓𝖺 𝖽𝗈𝗆𝖾𝗌𝗍𝗂𝖼𝖺 𝖺 𝗅𝗂𝗏𝖾𝗅𝗅𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅’𝖴𝖤.
Nell’ottobre del 2021 il Parlamento ha chiesto misure urgenti volte a proteggere le vittime della violenza di genere rafforzano anche l’accesso delle stesse alla giustizia e sollecitano gli Stati membri ad instaurare un sistema di sportello unico, con servizi di assistenza e protezione ubicati tutti nello stesso luogo.
Le vittime dovrebbero poter chiedere un risarcimento nel corso del procedimento penale.
La proposta invita l a predisporre un’assistenza specialistica e una protezione adeguate, ad esempio istituendo linee gratuite di assistenza telefonica e creando centri antistupro.
Prevede infine un’assistenza mirata per i gruppi con esigenze specifiche o a rischio, comprese le donne che fuggono dai conflitti armati.
Qui di seguito verranno spiegati gli elementi chiave della proposta
Perseguibilità penale dello stupro, delle mutilazioni genitali femminili e della violenza online.
La Commissione propone di qualificare come reati in tutta l’UE: i) lo stupro come atto non consensuale, ii) le mutilazioni genitali femminili, iii) lo stalking online, iv) la condivisione non consensuale di immagini intime, v) le molestie online e vi) l’incitamento alla violenza o all’odio online.
La proposta integra e rende operativa la legge sui servizi digitali mediante la definizione dei contenuti illegali online connessi alla violenza online. Consentirà inoltre di accelerare i procedimenti giudiziari affinché questo tipo di contenuti online possa essere rimosso rapidamente.
Modalità di denuncia sicure e procedura di valutazione del rischio.
La proposta affronta il problema, tuttora diffuso, della scarsità di denunce riguardanti gli atti di violenza perpetrati contro le donne. Introduce nuove modalità di denuncia più sicure, più semplici, più accessibili, anche online, e attente sia alla dimensione di genere che alla sensibilità del minore. Nel segnalare un sospetto fondato di rischio imminente di danno fisico grave, i professionisti che si occupano di violenza, ad esempio gli operatori sanitari o gli psichiatri, non verrebbero più ostacolati dalle norme a tutela della privacy. Le autorità sarebbero inoltre obbligate a effettuare valutazioni individuali dei rischi al momento del primo contatto da parte della vittima, così da poter valutare in che misura l’autore del reato possa rappresentare un rischio. Su tale base, esse dovrebbero fornire immediatamente protezione alla vittima mediante l’emanazione urgente di misure di allontanamento o di ordini di protezione.
Rispetto della vita privata della vittima nel procedimento giudiziario e diritto al risarcimento
La Commissione propone che le prove o le domande relative alla vita privata della vittima, in particolare sulla sua storia sessuale, possano essere utilizzate solo se strettamente necessarie. La vittima dovrebbe avere il diritto di chiedere all’autore del reato il risarcimento integrale dei danni, compresi i costi dell’assistenza sanitaria, dei servizi di sostegno, della perdita di reddito e dei danni fisici e psicologici subiti, e dovrebbe poter chiedere tale risarcimento nel corso del procedimento penale.
Assistenza alle vittime attraverso l’istituzione di una linea di assistenza telefonica e di centri antistupro.
Per rispondere alle esigenze molto specifiche delle vittime di violenza sessuale, la Commissione propone che gli Stati membri mettano a disposizione servizi ad hoc, ad esempio mediante la creazione di centri antistupro. Le vittime a maggior rischio di violenza, incluse le donne che fuggono dai conflitti armati, dovrebbero ricevere un’assistenza mirata dagli Stati membri. La linea di assistenza telefonica nazionale a supporto delle vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica dovrebbe essere disponibile gratuitamente 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per tutto l’arco dell’anno. Se la vittima è minorenne, le autorità dovrebbero fornirle un’assistenza adeguata all’età, nell’interesse superiore del minore. Le vittime di violenza online avranno diritto anch’esse a un sostegno adeguato, tra cui una consulenza su come ottenere assistenza legale e come rimuovere determinati contenuti online. In caso di molestie sessuali sul lavoro, dovrebbero essere messi a disposizione delle vittime e dei datori di lavoro servizi di consulenza esterna.
Miglior coordinamento e cooperazione.
Gli Stati membri dovrebbero scambiarsi le migliori pratiche e consultarsi sui casi di rilevanza penale, anche attraverso Eurojust e la rete giudiziaria europea. Per seguire i progressi compiuti e monitorare la situazione in tutti gli Stati membri, la Commissione propone inoltre l’obbligo per gli Stati membri di raccogliere dati sulla violenza contro le donne e la violenza domestica da utilizzare ai fini di un’indagine condotta a livello dell’UE ogni cinque anni.
La legge varrebbe a livello Europeo e quindi per tutti i paesi dell’ Unione. Oggi molti Paesi membri hanno già le proprie legislazioni nazionali per combattere la violenza di genere in ogni sua forma, ma in tali leggi vi sono importanti lacune. Con questa legge si riuscirebbero a uniformare le varie legislazioni nazionali con un’unica legge valida.
_______Alcuni Dati______
Una donna su tre è stata vittima di Violenza sessuale e di violenza domestica
Una su due ha subito molestie sessuali
Una donna su tre subisce violenze sul posto di lavoro
Ed continuano ad aumentare ogni giorno le violenze online.
_____________________________
Sociologa in crimine e devianza
Sociologa in ricerca sociale politiche della sicurezza e criminalità
(Master in) Criminologia Criminalistica investigazione e psicologia giuridica
Autrice
Per testimonianza/ richiesta di aiuto, sostegno e ascolto :
Email: rompiamoilsilenzio.25@gmail.com